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Secondo i più recenti dati forniti saturo e di conseguenza gli economisti esperti consiglia- no di investire nell’export. L’internazionalizzazione della commercializzazione non per tutti i prodotti è obbligato- 144 milioni di hl ottenuti nei 27 riamente connessa ad un incremento qualitativo. Se Paesi membri – è tra le più scar- però vogliamo mantenere il valore aggiunto dei vini alto- atesini non possiamo evitare una rinnovata discussione medio, infatti, si attesta tra i 160 in merito al a qualità. Come si pratica la viticoltura in Alto Adige? Con o senza l’ausilio di erbicidi? Si ricorre a tecni- che alternative? Com’è la situazione relativa ai residui? viene registrato per i Paesi gran- Quanto più “internazionale” e costoso diviene il vino alto- atesino, tanto più frequentemente dobbiamo porci que- ste domande. Abbiamo anche le risposte giuste? Negli ultimi 5 anni, il Centro di Consulenza ha investito tanza, quali Bulgaria, Repubblica Ceca, Cipro, Ungheria e molta energia, in col aborazione con le cantine interessa- Slovenia, si segnala addirittura un calo del 30% rispetto te, nello sviluppo di progetti orientati ad un nuovo impul- al a media quinquennale. Accanto al e gelate tardive, la so del settore. Nel 2012 è stato possibile, grazie ad un siccità è la causa al a quale ricondurre il fenomeno. A accordo con 9 cantine, attuare un programma unitario di motivo della riduzione del consumo di vino, soprattutto difesa fitosanitaria su quasi il 40% della superficie vitata nei Paesi dell’Europa meridionale, la produzione eccede altoatesina. Le analisi mostrano che una scelta oculata e la domanda interna di circa 10 milioni di hl. Poiché il mirata dei fitosanitari da impiegare consente di ridurre saldo positivo delle esportazioni è pari a quasi 9 milioni del 50% il numero delle sostanze attive presenti nei vini. di hl, si può ritenere che quest’anno il bilancio sia sostan- Questo è un esempio lampante del fatto che una stretta col aborazione tra consulenti ed aziende – in particolare Tra il 2008 ed il 2010, la superficie europea destinata al a su temi sovrastrutturali, quali la difesa fitosanitaria – è vite è diminuita di 450.000 ha. Per contro, nei Paesi pro- assolutamente indispensabile. Particolarmente impor- duttori dell’emisfero australe si è assistito ad un suo incre- tante, in questi ultimi 2 anni, è risultata la tematica rela- mento di 100.000 ha ed in Asia di circa 200.000 ha. Di tiva a Drosohpila suzukii ed ogni decisione afferente è particolare interesse la Cina, dove si stima siano attual- stata considerata in stretto accordo con le cantine. mente coltivati a vite 560.000 ha. Mentre in Europa, con- Le tematiche che nei prossimi anni dovranno essere af- temporaneamente, si è stimolata l’estirpazione dei vigne- frontate in modo molto approfondito riguardano la tipo- ti, nelle diverse associazioni si dibatte sul a liberalizzazione logìa di cure agronomiche da attuare, le alternative della messa a dimora delle barbatelle. Le aziende con al ’impiego di erbicidi, lo sviluppo di sistemi di valutazio- struttura di ridotte dimensioni che producono ad elevato ne per la stima dei vigneti e l’introduzione di nuovi stan- livello qualitativo sono interessate solo marginalmente ad dard che si addicono al a produzione integrata. un ampliamento della superficie vitata. Per quanto riguarda la consulenza in viticoltura, sono sta- Dal a metà degli anni ‘90, la superficie a vite in Alto Adi- ti attentamente vagliati i punti di forza e di debolezza ge ha visto un incremento di quasi il 10%. Ciò significa dell’organizzazione, oltre al e possibili opportunità e ai che siamo in netta controtendenza rispetto agli altri Pae- rischi che queste ultime comportano. Una delle sfide di si europei. Il valore aggiunto della produzione, a confron- maggior portata è rappresentata dal ’introduzione nella to con quello di altri comprensori organizzati in modo pratica di misure orientate al miglioramento della quali- cooperativistico, appare immediatamente evidente. An- tà. La col aborazione con i responsabili delle cantine che in Alto Adige la vendemmia 2012 è risultata inferiore dev’essere sostenuta e intensificata: alcune decisioni de- al a media. Particolarmente interessati i vitigni Traminer vono essere prese e messe in pratica a livello sovraazien- aromatico, Sauvignon, Pinot grigio e Pinot nero. Per l’uno dale. Solo così si possono conseguire risultati percepibili o per l’altro, il vino ottenuto sarà sufficiente al più tardi anche dal ’esterno. Attualmente le condizioni strutturali fino a fine 2013, ammesso che la situazione del mercato non sono certo rosee per l’economia, ma per lo meno enologico non evolva in senso negativo. Il mercato italia- – nel settore vitivinicolo – non ne sono mai sussistite di no è certamente, a motivo della situazione politica deci- così positive, in termini di avvìo. Se esse non vengono samente instabile e delle condizioni strutturali economi- però adeguatamente sfruttate si corre il rischio di cadere che attualmente molto difficili, quello per il quale è nel vortice della viticoltura europea e di trovarsi, prima o impossibile fare previsioni, relativamente al settore viti- enologico altoatesino. Il mercato della nostra Provincia è hansjoerg.hafner@beratungsring.org

Source: http://www.fruttaevite.info/obstbauweinbau/pdf/stepone/data/pdf/a7/2e/00/200.pdf

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Publications 1. Cintora-Gonzalez, O., Estournes, C., Guille, J.L., Grob, J.J., Honerlage, B., Lemoigne, J., Levy, R., Lutz, T., Merle, J.C., Muller, D., Richard, M., Rehspringer, J.L., Schell, J., Viart, N. "Aggregates in silica based matrices." Analusis 28 109 - 113, 2000. 2. Felder, D., Guillon, D., Levy, R., Mathis, A., Nicoud, J.F., Nierengarten, J.F., Rehspringer, J.L., Schell,

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